IL CASO. Un condomino affidava in appalto a una società i lavori di rifacimento delle facciate, usufruendo dell’agevolazioni del c.d. “bonus facciate”.

Il condominio corrispondeva alla società appaltatrice il 10% dell’importo dei lavori (come previsto dal “bonus facciate”) e sosteneva ulteriori spese e costi per dare avvio ai lavori di ristrutturazione.

Nonostante i numerosi solleciti, la società appaltatrice non iniziava i lavori e, pertanto, a fronte dell’inadempimento dell’appaltatrice, il condominio esercitava il diritto di recesso previsto dal contratto di appalto.

Il condominio decideva di agire in giudizio al fine di ottenere, previo accertamento della legittimità del recesso dal contratto, la restituzione delle somme corrisposte alla società, il rimborso delle spese sostenute, nonché la condanna della società convenuta al pagamento di una somma a titolo di penale da ritardo, così come previsto dal contratto di appalto. 

LA DECISIONE. Con la sentenza n. 3756 del 2.10.2023, il Tribunale di Torino ha accolto parzialmente le domande formulate dal condominio.

In particolare, il Tribunale ha accertato la legittimità dell’esercizio del diritto di recesso e ha condannato la società appaltatrice convenuta a restituire le somme anticipate dal condominio per l’avvio dei lavori. 

Il Tribunale ha invece rigettato la domanda di condanna al pagamento di una somma a titolo di penale, perché la penale richiesta sarebbe maturata in un periodo precedente alla scadenza del termine finale per l’ultimazione dei lavori.